Riflessioni a un anno dal seminario di Napoli - Bilateralità e welfare contrattuale in Europa e in Italia. La previdenza complementare vent’anni dopo. Il welfare privato in Europa.
Pubblicazioni
Pubblichiamo uno studio dell’Osservatorio previdenza della Fondazione di Vittorio e della Cgil, basata su dati Inps, dove sono prese in esame diverse misure pensionistiche inserite nel decreto n.4/2019, convertito con la legge n.26/19: “quota100”, il blocco della speranza di vita per le pensioni anticipate e la proroga di opzione donna.
A quaranta anni dalla nascita dell’IRES, nell’ambito di un programma triennale rivolto alle diverse attività dell’Istituto, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio con questo volume valorizza l’attività del settore della ricerca. La pubblicazione, a cura di Salvo Leonardi e Adolfo Pepe, si sviluppa in capitoli specifici curati da diversi ricercatori della Fondazione che approfondiscono il tema della contrattazione.
Il report della Fondazione Di Vittorio mette a confronto le retribuzioni del lavoro dipendente in Italia con quelle delle altre 5 maggiori economie dell’Eurozona, utilizzando dati elaborati dall’OCSE.
Prima ancora dello Stato, a opporsi alla mafia e all’intreccio tra potere politico, potere imprenditoriale e criminalità organizzata sono stati tanti giovani sindacalisti, attivisti, braccianti e contadini. Una lotta lunga più di centocinquant’anni, cominciata nella prima metà dell’Ottocento.
Il libro raccoglie gli atti del seminario: «Bilateralità, quali prospettive?», tenutosi a Napoli nei giorni 8 e 9 settembre 2015, in cui sono state approfondite le diverse dimensioni attraverso le quali si articola il mondo della bilateralità.
Il volume sviluppa una riflessione plurale sulla tematica della certificazione delle competenze e sul ruolo che questo dispositivo può svolgere per la valorizzazione della persona in una prospettiva individuale, sociale, civica e occupazionale.
L’idea guida che è alla base di questo lavoro, frutto della collaborazione tra Matteo Bellegoni e la Fondazione Di Vittorio, è che il nostro futuro non possa fare a meno dell’uomo, della sua intelligenza, della sua creatività, della sua consapevolezza. Un uomo libero dagli automatismi imposti dal fordismo prima e dal mercato globalizzato poi e in grado di svilupparsi nella sua dimensione complessiva e non più dissociata.
Il libro testimonia e racconta di un percorso formativo sperimentale confederale sulla Contrattazione Inclusiva, realizzato dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio.
Il volume approfondisce il ruolo svolto dalla Cgil e dal Pci nella complessa stagione del terrorismo e dello stragismo in Italia. Il movimento sindacale, in particolare la Cgil, e il Pci – percependo la sovraesposizione delle istituzioni al rischio di un collasso democratico – sono convinti di doversi occupare direttamente della difesa dell’ordine pubblico.
Questo articolo si propone di analizzare i processi di flessibilizzazione e digitalizzazione che definiscono le molteplici forme contemporanee di organizzazione del lavoro, considerando i rapporti tra gli attori (imprese, lavoratori e territori) e gli impatti sulle condizioni di lavoro, al fine di descrivere le sfide per l’affermazione soggettiva.
Le tecnologie informatiche sono alla base delle forme contemporanee di organizzazione del lavoro e definiscono la logica della produzione su scala globale. I lavoratori dell’IT intervengono ad ogni livello dei cicli produttivi e vivono esperienze molto differenziate, con una grande varietà di profili in continuo mutamento, svolgendo mestieri estremamente qualificati e creativi o compiti strettamente esecutivi.
I processi di flessibilizzazione e quelli di digitalizzazione sono indissolubilmente legati e nella loro articolazione definiscono le forme contemporanee di organizzazione del lavoro.
Agostino Marianetti conobbe subito il “bastone della fabbrica”, prima per il licenziamento del padre per motivi politici e sindacali e poi personalmente come giovane operaio sedicenne. Una vera esperienza di lavoro che, seppur non necessaria, è comunque decisiva per chi, a vari livelli, svolge un’attività sindacale. Un’esperienza che lo accosta a Giuseppe Di Vittorio e a concezioni di riformismo concreto e non velleitario.
"I processi di inclusione dei giovani italiani all'estero, dei giovani stranieri e delle seconde generazioni in Italia" è un percorso di ricerca che ha impegnato la Fondazione Di Vittorio ed Ecap Svizzera per oltre due anni.
Dopo la presentazione della ricerca, avvenuta nel corso della quarta edizione del Festival Sabir (Palermo, 11-14 ottobre 2018, http://www.festivalsabir.it/), è ora disponibile la pubblicazione completa in formato e-book (epub e mobi).
(I file sono di grandi dimensioni)
La vita di Achille Grandi (1883-1946) attraversa i grandi tornanti dell'Italia della prima metà del Novecento: l'industrializzazione con le sue contraddizioni, la nascita dei partiti e della società di massa, il nazionalismo, la Prima guerra mondiale, il ritorno dei cattolici nella politica, il totalitarismo fascista e il suo tragico esito, la democrazia repubblicana. Con mitezza e decisione, Grandi si schiera: per i lavoratori, per la democrazia, per la pace.
Nell'ambito del progetto pilota FOME (The Future of Manufacturing in Europe), promosso dal Parlamento europeo e finanziato dall'agenzia Eurofound, è stato pubblicato il rapporto di ricerca dal titolo "Adaptation of national apprenticeship systems to advanced manufacturing".
Si terrà lunedì pomeriggio 26 novembre 2018 la presentazione del rapporto di ricerca, realizzato dalla Fondazione Di Vittorio, dal titolo "La povertà energetica e gli anziani. Per una politica integrata di contrasto alla povertà". L'iniziativa, organizzata in collaborazione con SPI CGIL, sarà l'occasione per discutere insieme a sindacalisti, rappresentanti delle Istituzioni ed esperti del tema, sulla cosidetta "povertà energetica", fenomeno che colpisce le fasce di popolazione più deboli e in particolare gli anziani.
Il progetto TUPAs (Trade Unions Preventive Agents) è stato finanziato dall’Unione Europa con l’obiettivo di analizzare il ruolo degli “agenti esterni di natura sindacale per la prevenzione della salute e sicurezza”, ossia i rappresentanti dei lavoratori che, per il contesto delle micro e piccole imprese, operano esternamente al contesto aziendale, a livello territoriale (in Italia anche di sito produttivo) ai fini specifici della tutela della salute e sicurezza.
Roma, 29 ottobre – L’area del disagio occupazionale, costituita da lavoratori temporanei non volontari e da part-time involontari, nel primo semestre 2018, raggiunge la quota record di 4 milioni 883 mila persone, pari al 21,7% del totale degli occupati e del 25,1% dei lavoratori dipendenti. È quanto emerge dal rapporto ‘Disuguaglianze e disagio nel lavoro’ elaborato dalla Fondazione Di Vittorio in base ai dati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro dell’Istat.