Dall’inizio di ottobre l’Istat ha prodotto molti dati (occupazione, andamento dell’economia, commercio al dettaglio, produzione industriale) che meritano non solo singole letture ma un’analisi incrociata.
Molti dati oggi, anche tra loro apparentemente diversi, delineano l’andamento dell’economia dopo il lockdown. Quello maggiormente negativo è della Commissione europea che, nelle sue stime relative alle previsioni del Pil 2020 peggiora il dato relativo all’Italia (-11,2% di Pil) più basso dell’1,7% di quello precedente, mentre non migliora quello sul 2021 che dal +6,5% passa al +6,1%.
E’ iniziata la cosiddetta Fase 2 e, entro la settimana, consoceremo le disposizioni economiche contenute nel nuovo decreto cosiddetto “Aprile”.
Le misure, devono tener conto, sia del calo del numero dei contagi che dell’evitare, per quanto possibile, il riaccendersi di nuovi focolai che sarebbero drammatici per le persone coinvolte, per la fiducia del futuro, per le ricadute sull’economia e quindi sull’occupazione.
E’ questa una fase di scelte importanti legate all’evolversi della pandemia.
La curva dei contagi pare si vada stabilizzando quindi, i meccanismi di separazione hanno prodotto effetti, seppur ancora parziali.
Adesso, dovranno essere prese decisioni che contemperino la priorità salute con la ripresa produttiva e sociale.
La crisi sanitaria resta alta, ma a preoccupare adesso è l'effetto contagio sulla nostra crescita. Se questa è la situazione, sono necessari tutti gli strumenti legati all’emergenza, a partire da ammortizzatori sociali che non facciano perdere lavoro
Di Fulvio Fammoni
Giunge alla terza edizione il “Rapporto sulla qualità dello sviluppo in Italia” realizzato da Tecnè e dalla Fondazione Di Vittorio.
E' noto come il tema della misurazione della qualità dello sviluppo e del benessere degli individui abbia stimolato, negli ultimi anni, ampi spazi di discussione e possa ormai contare sul contributo di diverse discipline, quali la sociologia, l’analisi economica, la psicologia.
Come tutti gli studi hanno dimostrato, la crescita economica ha una relazione stretta con la qualità della vita degli individui e con le caratteristiche e le dotazioni dei territori. La competitività, inoltre, cresce in funzione di quanto crescono l’equità e le possibilità offerte agli individui.
Articoli online relativi al 2°Rapporto sulla qualità dello sviluppo in Italia - Febbraio 2017.
La ricerca è stata condotta dall'istituto di ricerca Tecnè e dalla Fondazione Di Vittorio.
Il tema della misurazione della qualità dello sviluppo e del benessere degli individui ha stimolato, negli ultimi anni, ampi spazi di discussione e può ormai contare su
importanti esperienze nazionali e internazionali, cui hanno contribuito diverse discipline: la sociologia, l’analisi economica, la psicologia.
Si tratta di un tema con una lunga tradizione accademica e in tutto il mondo, sia nei paesi sviluppati, sia in quelli emergenti e in via di sviluppo, organizzazioni
pubbliche e private hanno intrapreso percorsi e iniziative per costruire sistemi d’indicatori o singole misure in grado di dare conto della complessità della società e di
monitorare quei fenomeni che, in maniera e in misura diversa, contribuiscono alla qualità dello sviluppo e al benessere dei cittadini.