La rivoluzione digitale sta trasformando il modo di produrre - e di usare - le conoscenze, mettendo in gioco le idee che individui o organizzazioni hanno della mutualità, dello scambio collaborativo win-win e del futuro.
In questa transizione coesistono, da una parte, le innovazioni disruptive, con il segno loro impresso dell’energia individualistica degli esploratori che in pochi anni, dai loro garage, sono diventati grandi capitalisti e padroni della rete e, dall’altra, pratiche ed esperienze generative di nuovi valori e produzioni sociali di senso.
Specie nelle città, si stanno configurando, infatti, esperienze di open innovation che stanno sperimentando nuove forme di cooperazione, socialità e di solidarietà economica, in totale discontinuità rispetto al modello di sviluppo neoliberista.