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Meno occupati, più inattivi e il record di precarietà ancora una volta abbattuto

Una serie di brutte indicazioni sullo stato degli occupati in Italia emerge dai dati ISTAT pubblicati oggi. È ancora presto per dire se si tratta di una tendenza precisa ma appaiono delinearsi le aspettative negative legate allo scoppio della guerra, allo scarso sviluppo e alla ripresa dei casi pandemici.

“3 milioni 166 mila precari, il nuovo record negativo dal 1977”, commento ai dati Istat Occupati e Disoccupati Aprile 2022

Le statistiche Istat sull’andamento di occupati e disoccupati nel mese di aprile hanno scostamenti lievi rispetto al mese precedente. Il dato più importante è che si conferma la continua crescita dell’occupazione precaria che raggiunge il nuovo record di 3 milioni 166 mila dipendenti a termine. Tutto questo in un anno di forte crescita economica, come confermano i dati di ieri sul Pil.

 

L'economia italiana: tra i dati ufficiali e la realtà

Le dichiarazioni sullo stato dell’economia nel confronto con i dati effettivi propongono qualche scostamento e contraddizione. Confindustria prevede un’importante frenata della produzione (molte aziende che rallenteranno e possibili chiusure) e conseguente forte ricorso alla cassa integrazione. Quasi tutti i commentatori economici prevedevano un calo di circa mezzo punto del Pil nel primo trimestre del 2022. Era quindi lecito aspettarsi anche un conseguente calo occupazionale. I dati per ora a disposizione da un lato propongono risultati meno gravi delle previsioni, dall’altro con il perdurare della guerra lasciano presagire un rapido peggioramento della situazione.

Pochi occupati e molti precari - Commento dati Istat occupazione (dicembre 2021)

 Dopo il piccolo aumento del mese scorso, l’occupazione a dicembre 2021 resta ferma (+1,4 mila occupati) e il dato totale si attesta sotto i 23 milioni di occupati. Si conferma dunque la tendenza, verificata nel corso di tutto l’anno, di una crescita occupazionale molto più bassa di quella del Pil.

In ricordo di David Sassoli

David Sassoli, scomparso la notte scorsa, era conosciuto ed apprezzato Presidente del Parlamento europeo.

Sassoli ha sempre sostenuto e difeso il ruolo dell’Europa sociale e politica, le prerogative del Parlamento, la condizione dei più svantaggiati contro le tante diseguaglianze che ancora attraversano l’Unione europea.

Durante la sua presidenza, anche nella terribile fase della pandemia, ha contribuito ad una svolta positiva di cui fanno parte tanti provvedimenti: dal Piano di Ripresa e Resilienza, alla proposta di direttiva sul salario minimo e tanti altri.

Cresce l'occupazione precaria

È sempre una buona notizia quando gli occupati aumentano, ma la differenza nel giudizio di merito è determinata da quali occupati e rispetto a che periodo. La crescita registrata a novembre 2021 sul mese precedente è di 64 mila occupati. Questo è il risultato di una crescita di 66 mila indipendenti (che dopo mesi di continuo calo tornano ad aumentare recuperando la quota di 5 milioni in totale) e di 19 mila lavoratori dipendenti a termine, con una contestuale diminuzione di 21 mila lavoratori dipendenti permanenti.

Articolo del presidente della Fondazione Di Vittorio pubblicato sul sito Collettiva.it.

Commento dati Occupati e Disoccupati-Ottobre 2021

Ad ottobre 2021 l’occupazione cresce di +35 mila unità (solo uomini) rispetto al mese precedente. Si tratta di una crescita veramente esigua (+0,2%) se rapportata all’andamento del PIL che, invece, nel 3° trimestre di quest’anno è cresciuto del +2,6% (rispetto al 2° trimestre).

Perché aumentano le dimissioni volontarie?

Nel secondo trimestre del 2021, tramite i dati delle comunicazioni obbligatorie, si osserva una forte ripresa del numero di dimissioni volontarie, pari a circa mezzo milione di persone: 292 mila lavoratori e 191 mila lavoratrici. L’incremento c’è, anche se in termini percentuali è molto diversificato in relazione al periodo preso a riferimento per il confronto.

Articolo di Fulvio Fammoni, presidente FDV, pubblicato su Collettiva.it

Istat Occupati e Disoccupati-Settembre 2021

Su base annua oltre l’83% dei nuovi occupati è a termine

Livelli di istruzione e futuro del Paese

Identificare istruzione e formazione come elementi imprescindibili per raggiungere opportunità, altrimenti precluse al cittadino, non può essere solo uno slogan o buona intenzione. I dati Istat sui livelli del 2020, certificano –infatti- che questi percorsi sono preclusi ad un grande numero di cittadini: il -12,7% di laureati rispetto alla media europea (20,1% IT/32,8% UE), con una distanza che non si accorcia ma addirittura aumenta per quanto riguarda i diplomati con il -16,1% (62,9% IT/79%UE).

Articolo di Fulvio Fammoni, presidente FDV

Cala l'occupazione, quasi tutta nel lavoro dipendente

Dopo sei mesi di crescita, e per la seconda volta consecutiva, l'Istituto di statistica registra un'emorragia di posti di lavoro.

Articolo di Fulvio Fammoni, presidente FDV, pubblicato su Collettiva.it

I lavoratori vogliono cantare nel coro

L'andamento dell'economia non è totalmente positivo, anzi. Le scelte dei prossimi mesi segneranno il futuro dell'Italia: il sindacato vuole avere voce in capitolo. Non coinvolgerlo sarebbe una scelta sbagliata, con la mobilitazione inevitabile.

Istat Occupati e Disoccupati Giugno 2021

L’occupazione a giugno, sotto la spinta della ripresa del 2° trimestre, cresce rispetto al mese precedente di +166mila unità.

Era una crescita attesa, legata anche all’avvio del periodo estivo. Rispetto ai mesi precedenti c’è un aumento degli occupati permanenti, al momento non completamente imputabile a nuova occupazione o al rientro da cassa integrazione di durata superiore a più di tre mesi (elemento, ovviamente, essenziale per dare un giudizio compiuto sulle dinamiche del mercato del lavoro).

Commento dati ISTAT su occupati e disoccupati maggio 2021

Occupazione: una crescita molto lenta e totalmente precaria.

I dati Istat di maggio relativi a occupati e disoccupati confermano, nonostante la parziale ripresa del Pil in atto, non solo una crescita lentissima dell’occupazione, ma la sua pressoché totale precarizzazione.

Gli effetti dell’epidemia Coronavirus sulla demografia

Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.

Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.

Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.

Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.

Istat Occupati e disoccupati Aprile 2021

Al tempo del Covid-19 le rilevazioni Istat comportano la necessità di una lettura più ampia ed integrata tra i dati mensili, trimestrali e annuali. Comparando i dati di aprile 2021 con lo stesso mese del 2020 il calo degli occupati risulta di -177mila unità mentre rispetto a febbraio 2020 (mese precedente alle misure di contenimento della pandemia) gli occupati sono ancora di oltre 800mila in meno. Questo è il gap da recuperare.

Per il futuro della RAI “Non è mai troppo tardi”

Anche l’attuale governo ha deciso di non riformare la governance della RAI?

Nominare il nuovo CdA non significa di per sé non poter intervenire con una legge di riforma entro la fine della legislatura, ma rende al momento molto aleatoria questa prospettiva. In ogni caso avremo fino al 2024 un nuovo CdA RAI che opererà con le attuali regole.

Commento dati ISTAT su occupati e disoccupati marzo 2021

L’occupazione in Italia rispetto allo stesso periodo di un anno fa è inferiore di -565mila unità. Contemporaneamente, i disoccupati aumentano di +652mila unità e gli inattivi calano di -306mila, restando però sopra la soglia dei 14 milioni. Dati in assoluto molto gravi, che vanno però commentati rispetto ai diversi fattori che li determinano.

Un nuovo rapporto tra pubblico e privato

In un momento eccezionale bisogna riscrivere questa relazione in senso moderno. Serve un sistema che dia spazi a un privato in grado di partecipare e investire, non essere assistito.

Articolo di Fulvio Fammoni pubblicato su Collettiva.it

Commento dati ISTAT Occupati e disoccupati Febbraio 2021

Il dato di febbraio 2021 è drammatico, quasi 1 milione di occupati in meno (-945mila) e oltre 700mila inattivi in età da lavoro in più rispetto allo stesso periodo del 2020. E’ una voragine molto grande da recuperare.

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