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Dinamiche salariali e contrattazione: scenari e prospettive

L'Università di Modena, nello specifico il Dipartimento di Economia Marco Biagi, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio, ha organizzato per il giorno 10 novembre un seminario dal titolo “Dinamiche salariali e contrattazione: scenari e prospettive”.

La giornata di studio si svolgerà presso l’aula 4 dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dalle ore 9 alle 13.

Tackling high inflation in sectoral collective bargaining in Italy

Dopo la recente pubblicazione del rapporto di ricerca "Tackling rising inflation in sectoral collective wage bargaining", curata dall'Eurofound di Dublino, e con la collaborazione della Fondazione Di Vittorio per le parti relative all'Italia - metalmeccanica, chimico-farmaceutico e lavoro domestico, è ora disponibile, sempre in inglese, il report nazionale italiano.

Tackling rising inflation in sectoral collective wage bargaining - Rapporto Eurofound

Siamo lieti di segnalare e di condividere sul nostro sito l'ultimo rapporto della Fondazione di Dublino (Eurofound) su inflazione e contrattazione collettiva nel periodo 2022-23. Curato da Ricardo Rodriguez Contreras (Eurofound) e da Oscar Molina (Università di Barcellona), lo studio ha riguardato la Germania, la Francia e l'Italia.

"Salari e inflazione". Presentazione del numero di Quaderni di Rassegna Sindacale a Montepulciano

In occasione dell’iniziativa “Luci sul Lavoro”, a Montepulciano (SI), sarà presentato giovedì 14 settembre, alle ore 18, l'ultimo numero di "Quaderni di Rassegna Sindacale" (Futura Editrice).

Salari e inflazione (QRS n.1/2023)

E' appena uscito, e disponibile all'acquisto in versione elettronica, il nuovo numero di "Quaderni di Rassegna Sindacale" (1/2023). La sua sezione tematica è dedicata all'inflazione e al suo impatto sui salari e sulla contrattazione collettiva. 

Dati provvisori ISTAT su prezzi al consumo Aprile 2023

Sulla base dei dati provvisori Istat relativi ai prezzi al consumo di Aprile 2023, l’inflazione riprende consistentemente a crescere (+0,5% su base mensile)

Commento dati ISTAT Commercio al dettaglio Febbraio 2023

A febbraio 2023, rispetto al mese precedente, si registra un calo delle vendite mensili non solo in volume (-0,9%) come in alcuni mesi precedenti, ma anche in valore (-0,1%). Sono in diminuzione particolarmente le vendite di beni alimentari (-0,3% in valore e -1,8% in volume).

Su base annuale, la forbice tra il valore delle vendite (+5,8%) e la quantità di acquisti (-3,5%) si amplia, e anche in questo caso –in modo maggiore- per gli alimentari (+7,9% in valore e -4,9% in volume).

Sono effetti legati a diversi fattori fra cui, certamente, il maggiore è l’alta inflazione. Le vendite in valore –infatti- aumentano per l’alzarsi dei prezzi, mentre la quantità di acquisti cala proprio per lo stesso motivo; nonostante la scelta di maggiori acquisti nei discount dove spesso i prezzi sono più bassi.

Commento ai Istat sui prezzi al consumo - febbraio 2023

L’inflazione di febbraio si attesta al 9,2% (contro il 10% di gennaio). Si parla, sulla base di questi dati, di un rapido rallentamento del meccanismo inflattivo, affermazione statisticamente vera, ma nella realtà, per le persone si conferma un’inflazione molto alta ed aumenti ancora superiori sui prodotti che riguardano maggiormente le famiglie meno abbienti. 

Dati ISTAT su prezzi al consumo Gennaio 2023

Anche a Gennaio 2023, nonostante il calo dei prezzi energetici, l’inflazione non scende sotto il 10% su base annua.

Per il 2023 il livello già attualmente acquisito è del +5,2%; è prevedibile quindi per fine anno un livello di inflazione medio attorno almeno al 6%. Il rallentamento rispetto al 2022, come detto, è legato al calo dei prodotti energetici, ma in buona parte compensato dall’aumento degli alimenti lavorati, dai costi per l’abitazione e dall’aumento dei prezzi degli acquisti a più alta frequenza.

Commento dati ISTAT prospettive per l’economia italiana 2022-2023 (dicembre 2022)

L’analisi Istat sulle prospettive per l’economia italiana conferma per il 2023 un rallentamento notevole della dinamica del Pil italiano (dal +3,9% del 2022 al +0,4% del 2023). E’ uno scenario che però si basa su ipotesi favorevoli relative sia al percorso di riduzione dei prezzi che sulla completa attuazione degli investimenti pubblici previsti per il prossimo anno ed i possibili problemi sono molti. La completa attuazione del piano di investimenti pubblici, di cui il PNRR è parte essenziale, è attualmente in difficoltà per i ritardi che sta accumulando. Le tendenze sull’inflazione indicano per il 2023 un indice in media superiore al 5%. Per gli investimenti -inoltre- occorrerà verificare l’impatto delle nuove misure decise per il settore edile e se il buon andamento in impianti e macchinari del 2022 si confermerà o meno.

Commento dati ISTAT su prezzi al consumo novembre 2022

A novembre i prezzi al consumo confermano un aumento dell’11,8% su base annua, un livello raggiunto solo 40 anni fa.  L’inflazione non solo non arretra, ma continua ad aumentare in controtendenza con l’andamento europeo che nello stesso mese cala al 10%. 

Commento dati ISTAT su prezzi al consumo giugno 2022

L'inflazione non solo non arretra, ma si conferma a livelli raggiunti solo oltre 35 anni fa; e tutto questo nonostante gli interventi del Governo su energetici e carburanti.

Ormai dovrebbe essere chiaro per tutti che non si tratta di un fenomeno transitorio, già adesso l'Europa prevede anche per il 2023 un livello inflattivo...

Di Vittorio e il «carovita»: una lezione attuale

Articolo di Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio, pubblicato sul sito Collettiva.it.

L'economia italiana: tra i dati ufficiali e la realtà

Le dichiarazioni sullo stato dell’economia nel confronto con i dati effettivi propongono qualche scostamento e contraddizione. Confindustria prevede un’importante frenata della produzione (molte aziende che rallenteranno e possibili chiusure) e conseguente forte ricorso alla cassa integrazione. Quasi tutti i commentatori economici prevedevano un calo di circa mezzo punto del Pil nel primo trimestre del 2022. Era quindi lecito aspettarsi anche un conseguente calo occupazionale. I dati per ora a disposizione da un lato propongono risultati meno gravi delle previsioni, dall’altro con il perdurare della guerra lasciano presagire un rapido peggioramento della situazione.

Inflazione, niente allarmismi. Vanno sostenuti redditi e consumi

Sul sito Collettiva.it, il punto sul dibattito attuale intorno ai recenti aumenti registrati del tasso di inflazione.

'La dinamica salariale tra inflazione, federalismo e fiscal drag'

'La dinamica salariale tra inflazione, federalismo e fiscal drag'

Cer - Ires - Cgil

Il Rapporto individua i fattori che fra il 2001 e il 2013 hanno determinato il livello e l’evoluzione del prelievo sui redditi delle persone fisiche e il ruolo svolto dal fiscal drag e dalle addizionali all’Irpef.
Il lavoro quantifica il livello di tali interventi e sottolinea la redistribuzione dell’Irpef finanziata dai soggetti che hanno subito il maggior prelievo “ingiustificato “ del fiscal drag.

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