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La qualità dello sviluppo. 3° Rapporto FDV-Tecnè

Giunge alla terza edizione il “Rapporto sulla qualità dello sviluppo in Italia” realizzato da Tecnè e dalla Fondazione Di Vittorio.

E' noto come il tema della misurazione della qualità dello sviluppo e del benessere degli individui abbia stimolato, negli ultimi anni, ampi spazi di discussione e possa ormai contare sul contributo di diverse discipline, quali la sociologia, l’analisi economica, la psicologia.

Come tutti gli studi hanno dimostrato, la crescita economica ha una relazione stretta con la qualità della vita degli individui e con le caratteristiche e le dotazioni dei territori. La competitività, inoltre, cresce in funzione di quanto crescono l’equità e le possibilità offerte agli individui.

La qualità dello sviluppo - 2° Rapporto

Il tema della misurazione della qualità dello sviluppo e del benessere degli individui ha stimolato, negli ultimi anni, ampi spazi di discussione e può ormai contare su
importanti esperienze nazionali e internazionali, cui hanno contribuito diverse discipline: la sociologia, l’analisi economica, la psicologia.

Si tratta di un tema con una lunga tradizione accademica e in tutto il mondo, sia nei paesi sviluppati, sia in quelli emergenti e in via di sviluppo, organizzazioni
pubbliche e private hanno intrapreso percorsi e iniziative per costruire sistemi d’indicatori o singole misure in grado di dare conto della complessità della società e di
monitorare quei fenomeni che, in maniera e in misura diversa, contribuiscono alla qualità dello sviluppo e al benessere dei cittadini.

Ce lo chiede l'Europa? Le parole giornalistiche per discutere di fiscal compact

Fondazione Di Vittorio, Coris (Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale - Univ. Sapienza)

G. Amari, G. Leone, A. Marraffa (a cura di)

“Lavoro e capitale negli anni della crisi: l’Italia nel contesto europeo”

Lavoro: FDV Cgil, declino produttività in Italia da attribuire a riduzione investimenti e no a dinamiche retributive

Pil italiano quello che ha subito di più effetto crisi rispetto a paesi area euro comparabili

Roma, 8 ottobre – Il PIL italiano è quello che ha maggiormente subito gli effetti della crisi e il nostro Paese è quello che ha registrato il calo maggiore della produttività. E’ quanto emerge dallo studio “Lavoro e capitale negli anni della crisi: l’Italia nel contesto europeo”, realizzato dalla Fondazione Di Vittorio Cgil.  Un declino da attribuire, secondo lo studio, non alle dinamiche retributive, ma alla riduzione di investimenti, ricerca e innovazione.

Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni: aggiornamento ai primi 7 mesi del 2016

Lavoro: FDV Cgil, nei primi sette mesi 2016 assunzioni a termine pari 71% totale

Crollano assunzioni a tempo indeterminato, boom voucher

Roma, 24 settembre - Nel settore privato, nei primi sette mesi del 2016, le assunzioni a tempo indeterminato sono state 744 mila. 379 mila in meno ( - 33,7%) rispetto allo stesso periodo del 2015 e inferiori anche rispetto allo stesso periodo del 2014 e 2013.

Le assunzioni a termine, nei primi sette mesi del 2016, sono state, invece, circa 2,1 milioni e rappresentano ben il 71% dei nuovi rapporti di lavoro.  

Sempre nei primi sette mesi del 2016, sono stati acquistati in Italia quasi 85 milioni di voucher, con un incremento rilevante rispetto allo stesso periodo del 2015 (61,9 milioni) e del 2014 (35,8).

Bruno De Finetti. Un matematico tra Utopia e Riformismo

Il volume edito da Ediesse, "Bruno De Finetti. Un matematico tra Utopia e Riformismo", è realizzato dalla Fondazione Di Vittorio. Introduzione e cura di Giuseppe Amari e di Fulvia de Finetti. Contributi di P.L. Ciocca, G. Lunghini, R. Schiattarella.

Libri: Giacomo Matteotti. Un riformista rivoluzionario

Il volume "Giacomo Matteotti. Un riformista rivoluzionario"edito da Donzelli Editore,  a cura di Edmondo Montali, è realizzato con il contributo della Fondazione Di Vittorio.

La prefazione è di Susanna Camusso.

L'informazione contro il fascismo

Esaminando le diverse fasi del suo svolgimento, appare evidente come la storia ultracentenaria dei tipografi sia sempre stata parte importante della storia della libertà e della democrazia del nostro paese. Ciò è dovuto alla consapevolezza di questi lavoratori che solo nella libertà possano crescere e svilupparsi il proprio lavoro, la propria dignità e la propria funzione sociale. Ed è per questo che negli anni drammatici dal 1940 al 1945 i tipografi si rendono protagonisti di un crescente movimento di opposizione e di lotta al fascismo impegnandosi, insieme a molti giornalisti, nella stampa clandestina di decine di giornali e di migliaia di manifesti e volantini.

Salvare le fabbriche

Molti e diversi sono stati i modi attraverso cui le lavoratrici e i lavoratori italiani hanno partecipato alla lotta di Resistenza e alla Liberazione del paese. Così, in quegli anni, l’impegno armato di tanti e di tante nelle formazioni partigiane è stato accompagnato, in moltissimi grandi e piccoli centri, dall’azione capillare e diffusa di centinaia di migliaia di lavoratori per salvaguardare i macchinari delle fabbriche e le infrastrutture civili e di collegamento dai piani di distruzione predisposti dai nazisti sconfitti e in fuga dall’Italia.

La stagione del riscatto. Bologna e Napoli dalle lotte contro i nazifascisti alla ripresa produttiva e civile

Il contributo dato dai lavoratori italiani e dalla loro organizzazione sindacale alla lotta di Liberazione e, contestualmente, alla ricostruzione del paese non è stato ancora oggi sufficientemente indagato dalla storiografia. A negare e ridurre quel contributo si è invece in vario modo e su più piani diretto un tentativo di revisione che ha preso le mosse già all’indomani della Liberazione dell’Italia, per riproporsi in modo strisciante o a volte più esplicitamente nel corso di questi decenni. Con la partecipazione di studiosi autorevoli, di dirigenti politici e sindacali e di testimoni dell’epoca, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, in occasione del sessantesimo della Resistenza e della Liberazione del paese, ha avviato un’articolata e diffusa ricognizione critica degli eventi di quegli anni e dei loro protagonisti.

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