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“3 milioni 166 mila precari, il nuovo record negativo dal 1977”, commento ai dati Istat Occupati e Disoccupati Aprile 2022

Le statistiche Istat sull’andamento di occupati e disoccupati nel mese di aprile hanno scostamenti lievi rispetto al mese precedente. Il dato più importante è che si conferma la continua crescita dell’occupazione precaria che raggiunge il nuovo record di 3 milioni 166 mila dipendenti a termine. Tutto questo in un anno di forte crescita economica, come confermano i dati di ieri sul Pil.

 

“Commento dati ISTAT su prezzi al consumo e fiducia consumatori e imprese” Marzo 2022

 

Un livello di inflazione così alto (attualmente +6,7% su base annua) non si registrava dal luglio del 1991. I dati confermano che l’attuale crescita dei prezzi è trainata principalmente dai beni energetici ma, contemporaneamente e in misura non trascurabile, anche dai beni alimentari e da quelli dei prodotti a più alta frequenza di acquisto.

Tanto è vero che anche sul cosiddetto “carrello della spesa” (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) che rappresenta un indicatore fondamentale per le famiglie, si registra un +5,0%.

L’inflazione colpisce in maniera differenziata le persone in base ai loro redditi: infatti pesa di più su chi ha redditi fissi e bassi rispetto a chi - invece- si trova in condizioni economiche complessivamente migliori.

Istat Occupati e Disoccupati Febbraio 2022

In un anno l’aumento dell’occupazione dipendente è per l’82% precaria, i contratti a termine raggiungono la quota numerica più alta dal 1987

Italia in difficoltà, per uscirne serve il sindacato

Le ripercussioni della pandemia sull’andamento della demografia in Italia sono state molto gravi. Il totale della popolazione residente al 31 dicembre 2021 è di 58 milioni e 983mila. Si scende sotto la soglia dei 59 milioni di residenti, un dato inferiore di circa -616 mila nei due anni di pandemia trascorsi, e questo risultato non tiene ancora conto del drammatico protrarsi degli effetti pandemici anche nel 2022.

Articolo del presidente della FDV, Fulvio Fammoni, pubblicato su Collettiva.it.

Gli effetti della demografia sul lavoro

Breve nota sul tasso di occupazione, la riduzione della popolazione in età lavorativa e i fenomeni migratori.

Pochi occupati e molti precari - Commento dati Istat occupazione (dicembre 2021)

 Dopo il piccolo aumento del mese scorso, l’occupazione a dicembre 2021 resta ferma (+1,4 mila occupati) e il dato totale si attesta sotto i 23 milioni di occupati. Si conferma dunque la tendenza, verificata nel corso di tutto l’anno, di una crescita occupazionale molto più bassa di quella del Pil.

Cresce l'occupazione precaria

È sempre una buona notizia quando gli occupati aumentano, ma la differenza nel giudizio di merito è determinata da quali occupati e rispetto a che periodo. La crescita registrata a novembre 2021 sul mese precedente è di 64 mila occupati. Questo è il risultato di una crescita di 66 mila indipendenti (che dopo mesi di continuo calo tornano ad aumentare recuperando la quota di 5 milioni in totale) e di 19 mila lavoratori dipendenti a termine, con una contestuale diminuzione di 21 mila lavoratori dipendenti permanenti.

Articolo del presidente della Fondazione Di Vittorio pubblicato sul sito Collettiva.it.

Culle sempre più vuote, colpa della pandemia ma non solo

Articolo del presidente della Fondazione Di Vittorio pubblicato sul sito Collettiva.it.

 

Istat Occupati e Disoccupati-Settembre 2021

Su base annua oltre l’83% dei nuovi occupati è a termine

Cala l'occupazione, quasi tutta nel lavoro dipendente

Dopo sei mesi di crescita, e per la seconda volta consecutiva, l'Istituto di statistica registra un'emorragia di posti di lavoro.

Articolo di Fulvio Fammoni, presidente FDV, pubblicato su Collettiva.it

“Istat Occupati e Disoccupati-Agosto 2021” Calano gli occupati per il secondo mese consecutivo e su base annua la nuova occupazione è a termine per l’80%

Per la seconda volta consecutiva, dopo sei precedenti mese di crescita, cala l’occupazione in agosto e in modo significativo (-80 mila unità) quasi tutta nel lavoro dipendente (-76 mila).  Non è l’unico problema che si osserva. Infatti, questo calo di occupazione si riversa prevalentemente in inattività che cresce di +64 mila unità.

La disoccupazione sostanziale: una proposta per misurare la reale consistenza della disoccupazione in Italia

L’entità della disoccupazione italiana è da tempo oggetto di confronti e ricerche.

Gli indicatori fondamentali del mercato del lavoro italiano sono infatti anomali rispetto a quelli del resto dell’Unione Europea (dati media 2020). Il nostro tasso di occupazione è più basso di quasi 10 punti percentuali rispetto all’Unione Europea, ma contemporaneamente il nostro tasso di disoccupazione, seppur più elevato della media UE, lo è in maniera molto meno marcata di quanto comporterebbe la differenza col tasso di occupazione.

I conti così non sono allineati, dov’è la reale differenza? La si riscontra in una ormai storica anomalia del mercato del lavoro italiano che ha il più alto tasso di inattività di tutta l’UE.

I lavoratori vogliono cantare nel coro

L'andamento dell'economia non è totalmente positivo, anzi. Le scelte dei prossimi mesi segneranno il futuro dell'Italia: il sindacato vuole avere voce in capitolo. Non coinvolgerlo sarebbe una scelta sbagliata, con la mobilitazione inevitabile.

“Istat Occupati e Disoccupati”, a luglio calano gli occupati e su base annua parziale ripresa “a termine” dell’occupazione

Il 3° trimestre del 2021 inizia con un segno negativo. A luglio, infatti, gli occupati calano di -23 mila unità rispetto al mese precedente. Il calo è il risultato di una contestuale diminuzione degli indipendenti (-47 mila unità) e di una crescita dei dipendenti (+24 mila unità), quest’ultimi ugualmente distribuiti tra permanenti e a termine.

Gli effetti dell’epidemia Coronavirus sulla demografia

Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.

Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.

Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.

Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.

Istat Occupati e disoccupati Aprile 2021

Al tempo del Covid-19 le rilevazioni Istat comportano la necessità di una lettura più ampia ed integrata tra i dati mensili, trimestrali e annuali. Comparando i dati di aprile 2021 con lo stesso mese del 2020 il calo degli occupati risulta di -177mila unità mentre rispetto a febbraio 2020 (mese precedente alle misure di contenimento della pandemia) gli occupati sono ancora di oltre 800mila in meno. Questo è il gap da recuperare.

Commento dati ISTAT Occupati e disoccupati Febbraio 2021

Il dato di febbraio 2021 è drammatico, quasi 1 milione di occupati in meno (-945mila) e oltre 700mila inattivi in età da lavoro in più rispetto allo stesso periodo del 2020. E’ una voragine molto grande da recuperare.

Commento al Rapporto BES 2020

Pubblichiamo il commento del presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni, al Rapporto BES 2020 con alcuni approfondimenti sul mercato del lavoro e sugli immigrati, rispettivamente a cura di Giuliano Ferrucci e Beppe De Sario, ricercatori della Fondazione Di Vittorio.

“2020: Un calo record di occupati e l’aggravarsi di problemi storici dell’occupazione italiana”

Commento dati Istat “Il Mercato del Lavoro – una lettura integrata” IV trimestre 2020”

Di Fulvio Fammoni

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