Giuliano Ferrucci

OCCUPAZIONE E SALARI DEI LAVORATORI DIPENDENTI QUADRI IN ITALIA E IN LOMBARDIA (2017-2021)

Pubblichiamo in allegato lo studio realizzato dalla Fondazione Di Vittorio per la collana Working Paper dal titolo Occupazione e salari dei lavoratori dipendenti quadri in Italia e in Lombardia (2017-2021) e commissionato da Apiqa e Filcams Lombardia.

La ricerca è stata condotta sulla base di analisi originali sui dati della Rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl) dell’Istat e dell’Inps.

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Democrazia energetica e inclusione sociale nelle aree interne. Il ruolo della contrattazione sociale e territoriale nel contrasto alla povertà energetica

Il paper presenta i risultati di una ricerca-azione sul tema della povertà energetica nelle aree interne. L’indagine è stata promossa e condotta dallo Spi-Cgil (Sindacato dei pensionati italiani), in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio.

L’indagine sul campo è stata condotta su tutto il territorio nazionale attraverso un disegno di campionamento per quote a due stadi: i comuni periferici e ultra-periferici, selezionati con procedura casuale, come unità di primo stadio; le persone di età maggiore 64 anni residenti negli stessi comuni, come unità di secondo stadio.

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L’effetto del blocco dei licenziamenti e della Cassa integrazione sull’occupazione e sui salari nel 2020

In questo studio, partendo dalla variazione della massa salariale registrata nel 2020 rispetto al 2019, abbiamo stimato la flessione del salario medio annuale in Italia verificando che questa è risultata di gran lunga la più marcata tra quelle rilevate nelle principali economie dell’Eurozona, anche per la sostanziale tenuta dell’occupazione dipendente garantita dal blocco dei licenziamenti disposto durante l’emergenza pandemica.

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La disoccupazione sostanziale: una proposta per misurare la reale consistenza della disoccupazione in Italia

Il terzo numero del 2021 della Collana Working Paper della Fondazione Di Vittorio, parte dall’anomalia italiana dell’alto tasso di inattività per propone una misura alternativa della disoccupazione.

Lo studio dei ricercatori della FDV Giuliano Ferrucci e Nicolò Giangrande, prende in considerazione quella parte degli inattivi che, per l'immediata disponibilità al lavoro e per le ragioni della mancata ricerca di un impiego, sono assimilabili ai disoccupati in senso stretto.

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La disoccupazione sostanziale: una proposta per misurare la reale consistenza della disoccupazione in Italia

L’entità della disoccupazione italiana è da tempo oggetto di confronti e ricerche.

Gli indicatori fondamentali del mercato del lavoro italiano sono infatti anomali rispetto a quelli del resto dell’Unione Europea (dati media 2020). Il nostro tasso di occupazione è più basso di quasi 10 punti percentuali rispetto all’Unione Europea, ma contemporaneamente il nostro tasso di disoccupazione, seppur più elevato della media UE, lo è in maniera molto meno marcata di quanto comporterebbe la differenza col tasso di occupazione.

Il mercato del lavoro in Italia alla prova della pandemia: ripercussioni e prospettive

Il quarto numero della nuova collana Working paper FDV descrive le tre fasi attraversate dal mercato del lavoro nel corso del 2020, scandite dall’evoluzione della pandemia: il lockdown di marzo e aprile, che ha prodotto una improvvisa e cospicua contrazione del numero di occupati nel secondo trimestre del 2020; l’aumento congiunturale dell’occupazione nel periodo estivo, come conseguenza del progressivo allentamento delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria; la recrudescenza dell’epidemia in autunno e il ripristino di severe misure di contenimento, le cui conseguenze in termini di

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Il mercato del lavoro in Italia alla prova della pandemia: ripercussioni e prospettive

Sono molte le cause che hanno determinato l’attuale condizione del mercato del lavoro: la pandemia è il problema principale, ma si somma a questioni irrisolte che da tempo gravano sull’economia italiana e sul suo modello di sviluppo. La ricerca esamina le diverse fasi dell’occupazione in Italia nel corso del 2020 e propone una lettura (non una previsione) relativa al 2021.

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Non è più il tempo dello “zero virgola”: le statistiche impazzite e l’inizio di una nuova stagione

Tra il 2015 e il 2019, anni che avrebbero dovuto segnare la ripresa dalla grande recessione iniziata nella seconda metà del 2008, abbiamo dovuto accontentarci di incrementi del prodotto molto modesti, che collocavano il nostro Paese agli ultimi posti in Europa: il tasso di variazione del Pil è prima salito fino a +1,5% nel 2017 e poi sceso fino al misero +0,3% dell’anno scorso, con i primi, tangibili segnali di una nuova recessione: eravamo condannati alla “dittatura dello zero virgola”.

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