Il mercato del lavoro in Italia alla prova della pandemia: ripercussioni e prospettive

Sono molte le cause che hanno determinato l’attuale condizione del mercato del lavoro: la pandemia è il problema principale, ma si somma a questioni irrisolte che da tempo gravano sull’economia italiana e sul suo modello di sviluppo. La ricerca esamina le diverse fasi dell’occupazione in Italia nel corso del 2020 e propone una lettura (non una previsione) relativa al 2021.

In questo rapporto di Giuliano Ferrucci, ricercatore statistico presso la Fondazione di Vittorio, sono rappresentate le conseguenze dell’emergenza sanitaria sul lavoro in Italia, colpito dalle necessarie restrizioni imposte dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus.

Nel primo paragrafo sono illustrati i numeri dell’occupazione relativi al secondo trimestre del 2020, il periodo in cui si è concentrata la prima recessione da pandemia: sono individuati i gruppi più colpiti, i settori e le professioni che hanno pagato il prezzo più alto.

Nel secondo paragrafo sono presentate le statistiche congiunturali dell’occupazione diffuse dall’Istat per i successivi quattro mesi, i primi segnali tangibili del forte rimbalzo del PIL registrato in quel periodo.

Nel terzo paragrafo, sottolineando il carattere aleatorio delle previsioni legato alla recrudescenza del contagio, sono esposte in estrema sintesi le stime sulla produzione e sul lavoro elaborate dal Governo e dalla Commissione Europea.

Nel quarto paragrafo vengono riprese le criticità strutturali e le contraddizioni che attraversano il mercato del lavoro e che la pandemia ha messo a nudo, mentre nel quinto sono prospettate le conseguenze che quelle contraddizioni, esasperate dall’emergenza sanitaria, rischiano di produrre sul tessuto connettivo, economico e sociale, del nostro Paese.

Per Fulvio Fammoni, Presidente della Fondazione Di Vittorio: “Oltre al numero di occupati, dei nuovi disoccupati e degli inattivi che conteremo alla fine della pandemia, non bisogna perdere di vista la debolezza cronica del mercato del lavoro in Italia, l’incapacità del sistema economico di attivare, per una percentuale in linea con la media dell’Unione, la forza lavoro residente nel Paese, anche quella nascosta alle statistiche ufficiali”.

 

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