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Studio FDV: “Le peculiarità del mercato del lavoro italiano in Europa”

Nel raffronto con la situazione europea, il mercato del lavoro italiano ha caratteristiche che i soli dati complessivi su occupati e disoccupati non sono in grado di evidenziare e che è bene tenere in considerazione nei commenti sulla condizione dell’occupazione nel nostro Paese.

Secondo lo studio “Le peculiarità del mercato del lavoro italiano in Europa”, curato dal ricercatore Lorenzo Birindelli, è pur vero che nel 2° trimestre 2019 il numero di occupati ha superato il livello del 2° trimestre 2008; tuttavia la qualità dell'occupazione italiana peggiora se si prendono in esame le tipologie di lavoro (Part-time involontario e del Tempo determinato) o le ore lavorate.

Retribuzioni e mercato del lavoro: l’Italia a confronto con le maggiori economie dell’Eurozona

Il report della Fondazione Di Vittorio mette a confronto le retribuzioni del lavoro dipendente in Italia con quelle delle altre 5 maggiori economie dell’Eurozona, utilizzando dati elaborati dall’OCSE.

Rapporto FDV “Le vere anomalie del mercato del lavoro fra Italia ed Europa”

Roma 30 gennaio – Nel 2018, nonostante un lieve recupero, i principali parametri dell’occupazione italiana restano ancora molto distanti dalla media dell’Eurozona e in alcuni casi il divario aumenta. Il Tasso di occupazione italiano è più basso di 8,6 punti percentuali e simmetricamente il tasso di inattività più alto di 7,7 punti rispetto alla media europea. Il tasso di disoccupazione è “solo” 2,3 punti superiore a quello dell’Eurozona, ma come è noto, una quota di disoccupati è statisticamente riscontrabile all’interno dell’inattività.

Altro dato di rilievo è una sostanziale differenza nella situazione italiana dovuta alla condizione geografica, con il Nord che ha tassi di occupazione in linea con quelli europei e un Sud con oltre 20 punti di ritardo.

Report FDV “Ore lavorate e Pil dieci anni dopo"

Nel 1° trimestre 2018 il numero degli occupati ritorna ai livelli precedenti la crisi, ma lo stesso non avviene per la quantità di ore lavorate. E' quanto emerge dal report “Ore lavorate e Pil dieci anni dopo” elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio.

Secondo il report, curato da Lorenzo Birindelli, "il numero di persone occupate recupera il livello massimo toccato prima della crisi, ma, nello stesso tempo, va segnalato che la quantità di lavoro effettivamente prestata nel primo trimestre 2018 è ancora inferiore di 693 milioni di ore a quella dello stesso trimestre del 2008; tale differenza corrisponde a -1,2 milioni di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (ULA), che rappresentano il numero di ore necessario per coprire continuativamente ad un orario standard un posto di lavoro”.

Lavoro: "qualità e quantità”

Nel quarto trimestre 2017, le ore lavorate (dati conti economici ISTAT) sono ancora inferiori del 5,8%  rispetto al primo trimestre del 2008 e le unità di lavoro sono il 4,7% in meno sempre relativamente allo stesso periodo. Si tratta di -667 milioni di ore lavorate e di quasi 1,2 milioni di Unità di Lavoro in  meno rispetto al primo trimestre 2008. 

DONNE E LAVORO. MOLTO ANCORA RESTA DA FARE

In livelli assoluti, hanno lavorato in media nel 2017 in Italia 9,67 milioni di donne, raggiungendo la percentuale del 42% del totale degli occupati, quasi 400 mila in più rispetto al 2016, mentre il dato riferito agli uomini (13,35 mln) è stato nel 2017 inferiore a quello di dieci anni fa. Tuttavia, tra il tasso di occupazione maschile (67,1%) e quello femminile (48,8%) resta una differenza di oltre 18 punti percentuali nella fascia di età 15-64 anni (Dati ISTAT provvisori).

Alla vigilia delle celebrazioni dell'8 marzo, la Fondazione Di Vittorio pubblica uno studio in cui fotografa la condizione femminile nel mercato del lavoro italiano (con alcune comparazioni in altre regioni europee).

Salari minimi contrattuali e bassi salari nelle imprese del Terziario privato

“Salari minimi contrattuali e bassi salari nelle imprese del Terziario privato” è la ricerca a cura di Lorenzo Birindelli (esperto statistico-economico del mercato del lavoro); Michele Raitano (Sapienza Università di Roma); Salvo Leonardi (ricercatore senior presso la Fondazione Giuseppe Di Vittorio). 

Ecco i link ai diversi formati della pubblicazione:

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