Studio FDV “Le peculiarità del mercato del lavoro italiano in Europa”.
Nel raffronto con la situazione europea, il mercato del lavoro italiano ha caratteristiche che i soli dati complessivi su occupati e disoccupati non sono in grado di evidenziare e che è bene tenere in considerazione nei commenti sulla condizione dell’occupazione nel nostro Paese.
Secondo lo studio “Le peculiarità del mercato del lavoro italiano in Europa”, curato dal ricercatore Lorenzo Birindelli, è pur vero che nel 2° trimestre 2019 il numero di occupati ha superato il livello del 2° trimestre 2008; tuttavia la qualità dell'occupazione italiana peggiora se si prendono in esame le tipologie di lavoro (Part-time involontario e del Tempo determinato) o le ore lavorate.
Nel 1° trimestre 2018 il numero degli occupati ritorna ai livelli precedenti la crisi, ma lo stesso non avviene per la quantità di ore lavorate. E' quanto emerge dal report “Ore lavorate e Pil dieci anni dopo” elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio.
Secondo il report, curato da Lorenzo Birindelli, "il numero di persone occupate recupera il livello massimo toccato prima della crisi, ma, nello stesso tempo, va segnalato che la quantità di lavoro effettivamente prestata nel primo trimestre 2018 è ancora inferiore di 693 milioni di ore a quella dello stesso trimestre del 2008; tale differenza corrisponde a -1,2 milioni di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (ULA), che rappresentano il numero di ore necessario per coprire continuativamente ad un orario standard un posto di lavoro”.