integrazione

Concluso il terzo modulo del Corso Sperimentale sulle Politiche di Inclusione

E' appena terminato il corso sperimentale di politiche di inclusione.

Ascolta il podcast su radio Articolo 1 "Quadrato Rosso, la formazione va in  rete". In studio Giancarlo Pelucchi, Responsabile Nazionale Formazione della CGIL, Simona Marchi, Responsabile Area Formazione Fondazione Giuseppe Di Vittorio e due partecipanti del corso Nicola Cabras e Wendy  Paula Galarza.

TRA REALE E PERCEPITO. Ius soli e integrazione multiculturale, un unico progetto

A Roma, lunedì 20 novembre 2017 alle ore 15.00, presso l'Auditorium di via Rieti, si terrà il Forum, “Tra reale e percepito”. “Ius soli e integrazione" . Nel corso dell'incontro sarà affrontata la questione immigrazione nella prospettiva dell'accoglienza per un'integrazione consapevole e per un riconoscimento d'italianità ai figli di immigrati nati nel nostro Paese.

Parteciperanno esponenti del mondo della ricerca, dell'associazionismo e del mondo sindacale.

L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Koinè.

Data Evento: 
20 Novembre 2017

I processi di integrazione dei giovani italiani all'estero e dei giovani migranti e seconde generazioni in Italia

L'ECAP e la Fondazione Di Vittorio, in collaborazione con la Fabbrica di Zurigo presentano i risultati della ricerca: "I processi di integrazione dei giovani italiani all'estero e dei giovani migranti e seconde generazioni in Italia. I casi di Zurigo, Bruxelles, Barcellona, Roma, Milano e Napoli".
Lo studio sarà illustrato da: Emanuele Galossi, Laura Di Pasquale, Francesco Marra, Davide Perollo, ricercatori della Fondazione Di Vittorio.

Data Evento: 
09 Marzo 2017

Europa sociale

Mentre è intenso il dibattito sulla riforma istituzionale dell’Unione Europea, segna il passo il confronto sui grandi temi di carattere sociale. Eppure le nuove e forti istituzioni di cui l’Europa ha bisogno non possono darsi senza altrettanto forti e consensuali politiche fra cui, in primo luogo, quelle economiche e sociali. Il patto politico fondativo della nuova Europa non può cioè prescindere da un nuovo patto sociale, e da quest’ultimo dipende, con la qualità dell’integrazione, l’identità stessa dell’Unione ampliata ai nuovi dieci paesi.

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