COME CO-PRODURRE TERRITORI INCLUSIVI E SOSTENIBILI CON LE COMUNITA’?

Con il passaggio verso ambienti tecnologici web.3 in blockchain e 5D, la produzione sociale di valore potrà essere innescata all’interno di network territoriali che costruiscono i propri algoritmi per dare direzione e senso al proprio sviluppo, all’interno di visioni di futuro condivise.

In un mondo attualmente dominato da tech-player e da sistemi proprietari che estraggono valore, dati e conoscenze da individui, organizzazioni e comunità, queste affermazioni sembrano fantascientifiche eppure non lo sono: con pensiero critico, conoscenza delle nuove tecnologie - e le collaborazioni giuste - ciò che conta ora è porsi la domanda su quale sia il progetto umano e sociale da mettere in campo, oggi, innanzitutto a livello territoriale.

Viviamo infatti all’interno di una cultura mainstream più sensibile ai rapporti di forza che di sostegno opponendo uomini a macchine, intelligenze umane a quelle artificiali riproducendo la stessa cornice che determina i problemi che quel conflitto tenta maldestramente di risolvere. Come sosteneva un grande sociologo come Ulrich Beck, il problema del nostro tempo è quello per cui ci ostiniamo a trovare soluzioni individuali e non concertative a contraddizioni e paradossi sistemici.

Come se ne esce? Con strategie di sistema, negoziali appunto, in cui contino legami e relazioni piuttosto che singoli nodi, e in cui non si scambino singole parti per il tutto, cosalità, strumenti  e free-riding individualistici con visioni di futuro e scopi condivisi.

Ne parleremo domani all’interno di una comunità scientifica multistakeholder in cui Elena Battaglini, Responsabile dell’Unità di Ricerca ‘Economia Territoriale’ dialogherà con filosofi, scienziati e imprenditori innovativi in materia di digital twin e patti di comunità.



 

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