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CONVERSIONE ECOLOGICA: DAL PNRR, 3 MILIONI PER LO SVILUPPO DELLA GREEN COMMUNITY ALTA SABINA

Un evento nel castello di Rocca Sinibalda racconta il progetto triennale Community Sustainable Resonance e il suo impatto sul territorio sabino

CULTURA “DELLA” TRANSIZIONE ECOLOGICA O “COME” TRANSIZIONE ECOLOGICA?

"Social, cultural and environmental contexts are time and space specific. To attend the purposes of reducing complexity, correlate one another phenomena that seem untidy and chaotic and facilitate handy communication for policy arenas, the assessments often may flatten and trivialise the phenomena’s complexity or crush a concept on the indicator and masking or even hiding paradigms, ideologies and assumptions." (Battaglini E. (2015), "Assessing culture in sustainable development". In J. Dessein, K. Soini, G. Fairclough and L. Horlings (Eds), Culture in, for and as Sustainable Development. Conclusions from the Cost Action 1007 Investigating Cultural Sustainability, Jyväskylä, Jyväskylä University Press, pp. 50-54.)

Cosa significa parlare di cultura per lo sviluppo sostenibile?

SCENARI DI SVILUPPO TERRITORIALE PARTECIPATO

Obiettivo generale delle politiche industriali è quello di orientare l’economia verso direzioni condivise dal punto di vista economico (favorendone l’efficienza), sociale (dando risposta a bisogni sociali incoraggiando eguaglianza equità e inclusione), ambientale (assicurando la sostenibilità), politico (proteggendo particolari interessi nazionali) di contesto (istruzione, conoscenze, infrastrutture, materie prime, indispensabili per lo sviluppo di nuovi settori.

Posto che tali obiettivi non possano essere raggiunti dai comportamenti privati degli operatori sui mercati, le politiche industriali presuppongono una condivisione multiattoriale, tra Stato, Mercato e Società, dello sviluppo socio-territoriale e richiedono la presenza di istituzioni che abbiano competenze e strumenti per realizzarle.

NON SOLO SMART. SCENARI DEL LAVORO POSTNORMALE

In un’epoca in cui stiamo facendo esperienza del distanziamento sociale come strumento di prevenzione dell’esposizione al virus Sars-Cov-2, gli ambienti digitali, verso cui abbiamo fatto transitare le nostre relazioni, interrogano gli studiosi socioterritoriali anche in tema di occupazione, lavoro, benessere, qualità della vita.
In questa prospettiva: quali sono gli scenari del lavoro aperti dalla pandemia? Quali sfide e, soprattutto, quali cornici di direzione e senso dare alla negozialità sindacale su questi temi?

Elena Battaglini ne parlerà venerdì 18 novembre, presso la FILLEA Nazionale, al convegno “IL LAVORO AGILE DALL’EMERGENZA ALLA CONTRATTAZIONE. Salario, diritti, sicurezza, conciliazione vita-lavoro".

QUALE RESILIENZA NEL CLIMATE CHANGE?

A Sharm el Sheikh, la Conferenza delle Parti 27 (COP27) è stata appena inaugurata con le parole tuonanti del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres: “serve un Patto di solidarietà climatica fra Stati ricchi e Stati emergenti o sarà suicidio collettivo”. La resilienza o, come la definisce il Premier italiano nel suo intervento, la “giusta” transizione, non può prevedere sconti, greenwashing o negazionismi, ma fa leva su processi di negozialità e generatività sociale. 

TRANSIZIONE ECOLOGICA E CORPORATE SOCIAL PERFORMANCE

La pandemia ha accelerato processi già in atto, imponendo un apprendimento più celere lungo direzioni da tempo delineate.

Uno di questi si riferisce all’innovazione all'interno di ecosistemi di imprese. Se è vero che il mainstream coniughi gli ESG (i criteri di valutazione dell'impegno di un'azienda secondo la dimensione ambientale e sociale) in termini di greenwashing (si veda, a proposito, anche l’articolo pubblicato dall’Economist il 23 luglio 2022 , è anche vero che più di 8 imprese su 10, in Italia l’83% del totale, ritengono la transizione ecologica indispensabile per gestire le diverse dimensioni della crisi che stiamo vivendo.

SVILUPPO LOCALE O COMMUNITY-LED LOCAL DEVELOPMENT?

Logiche progettuali binarie o multimodali? Resilienza territoriale come performance o trasformativa?
Nel dibattito scientifico dei Regional Studies, la territorialità viene spesso osservata (e, nelle progettazioni, agita) come un aggregato di elementi eterogenei che concorrono sequenzialmente a preservare, o distruggere, gli equilibri del sistema ecologico in costante evoluzione.

QUALE ECONOMIA NELLA TRANSIZIONE DIGITALE?

La riduzione della vita a mero fatto economico indica la punta dell'iceberg e non il nodo: il destino della specie. Nonché riduce la persona a consumatore, senza riuscire a guardarlo come abitante e cittadino. Forse è proprio il pensiero riduzionista, sotteso all’economia mainstream, che ostacola la transizione da modelli basati su deficit d'informazione, a processi consapevoli del valore della co-produzione di conoscenze per far fronte a crisi ambientali e sociali complesse. 

DALLO SVILUPPO LOCALE ALLA NEGOZIAZIONE TERRITORIALE DELL’INNOVAZIONE “COMMUNITY-BASED”

Il volume di Fabrizio Ricci e Gaetano Sateriale “Ripartire dalle città. Per un futuro sostenibile dell’economia, della società, dell’ambiente” - che verrà presentato dalla Fondazione Bruno Buozzi, martedì 11 ottobre, alle 17 - ci offre l’occasione per discutere i suoi contenuti, alla luce del lavoro della Fondazione Di Vittorio negli ultimi tre anni. Mai come oggi, gli orientamenti e l’implementazione delle politiche di sviluppo territoriale sono caratterizzati da alti livelli di complessità e capziosità, in quanto coinvolgono stakeholders, individui e comunità con valori, interessi, significati e prospettive spesso divergenti. La loro caratterizzazione “value-driven” mette quindi in discussione l’applicazione dei tradizionali approcci di governance territoriale.

“Making Sense of Place. Beyond Sustainability in Regional Development”

In una fase storica in cui i termini ‘sviluppo sostenibile’ e ‘resilienza’ si confrontano col radicalizzarsi degli approcci riduzionistici alla questione ambientale - declinata ormai pressoché esclusivamente come cambiamento climatico e problema energetico -  serve più che mai pensiero critico e progettazioni territoriali sistemiche e multiscalari.
In occasione della pandemia, infatti, le élite politiche e tecno-economiche si sono affrettate a promuovere una ‘transizione ecologica’ intesa soprattutto come transizione energetica dal fossile al rinnovabile.

CRESCITA O SVILUPPO TERRITORIALE INCLUSIVO E SOSTENIBILE ? SVILUPPO LOCALE O COMMUNITY-LED LOCAL DEVELOPMENT?

Ormai sono lontani i giorni in cui il termine di crescita alludeva ad una promessa di progresso che saettava lungo la freccia convenzionale del tempo. Gli effetti complessi inattesi della pandemia Covid-19 e delle sfide geopolitiche che stiamo vivendo, hanno ormai reso palese come concetto di sviluppo sostenibile sia ormai un auto-inganno semantico, ridotto più o meno a una garanzia di sopravvivenza.
 

GOVERNANCE TERRITORIALE MULTILIVELLO E DIGITAL TWINS

Secondo la fisica contemporanea, il mondo materiale, e quindi anche un territorio, non è un ambito “meccanico”, risultante dalla sommatoria di fattori o enti distinti, ma costituisce la proprietà emergente di una rete complessa di relazioni, tra cui ogni singola componente va intesa come nodo, interconnessione o correlazione all’interno di una rete di eventi.

 

INFRASTRUTTURARE UN LUOGO COME “SPAZIO DI RISONANZA”, la Fondazione Di Vittorio a lezione all'università di Perugia

Se, come scrive Hartmut Rosa (2016; 2021), la «risonanza» si riferisce alla condizione o alle modalità di un rapporto dinamico con il mondo, in cui soggetti, organizzazioni e comunità entrano in contatto «l’altro da sé» e si trasformano reciprocamente, come possiamo analizzare e infrastrutturare, nei nostri territori, degli spazi che producano risonanze e non alienazione?

Elena Battaglini, senior scientist FDV, interverrà al Master universitario di I livello mag4P – progettazione e gestione di politiche e progetti partecipativi  (https://mag4p.unipg.it/), con una lezione dal titolo:

INFRASTRUTTURARE UN LUOGO COME SPAZIO DI RISONANZA.
Metodo e tecniche di progettazione socioterritoriale

Perugia, 24 giugno ore 14

Rigenerazione urbana e territoriale

In collaborazione con la Fondazione Giuseppe di Vittorio, martedì 14 giugno 2022, dalle 11.30 alle 13.30, presso l’Aula Urbano VIII di Rome Tre, Via Madonna dei Monti, 40, Roma, si svolgerà lezione conclusiva del corso di Metodo e tecniche per la progettazione socioterritoriale, curato da Elena Battaglini, Ricercatrice Senior della Fondazione.

COS’È LA IMPACT DRIVEN ECONOMY E COME SI INFRASTRUTTURA NEL TURISMO?

Dell’impact thinking ne ha parlato Ronald Cohen (2022, Luiss University Press): di fronte a sfide globali complesse, si riferisce alla necessità di integrare mindset organizzativi basati, fino ad adesso, su modelli rischio-rendimento, con la valutazione dell’impatto socioterritoriale che un investimento o un processo produttivo può avere sulle comunità in termini di giustizia sociale, diminuzione delle disuguaglianze, protezione dell’ambiente o altre priorità. In sostanza, nella costruzione di percorsi di sviluppo turistico, l’impact driven economy tiene conto degli interessi, valori, cognizioni nonché dei bisogni e domande socioterritoriali. 

Workshop FDV-CGIL, "Politiche industriali come leva di rigenerazione territoriale?"

Mercoledì 11 maggio dalle ore 10:00 alle ore 13:00 presso la CGIL nazionale (Sala Federico Caffè) si terrà il workshop "Politiche industriali come leva di rigenerazione territoriale?" (sarà possibile seguirlo anche online su https://www.collettiva.it/).

L’ARIA DELLA CITTÁ CI RENDE ANCORA LIBERI?

Riflessioni sul volume RIPARTIRE DALLE CITTÁ di Gaetano Sateriale e Fabrizio Ricci, alla presenza del Ministro Franceschini

LA CITTÁ POSTMODERNA. SPAZI E CULTURE

 

Nella postmodernità, la città è esplosa sul territorio riverberando le sue logiche di scomposizione del lavoro fordista, le configurazioni socioeconomiche emergenti, le metamorfosi antropologiche e le sue ambivalenze.
La postmodernità viene definita come processo di approfondimento di tendenze già in atto e contemporaneamente di radicale innovazione ma che senso ha la definizione di “urban age” coniata da UnHabitat nel 2016, se non vi è accordo su cosa sia oggi la città?

Su questi temi, Elena Battaglini, responsabile dell’unità di ricerca “Economia territoriale”, introdurrà e coordinerà la presentazione e discussione dei temi del libro.
Dipartimento di Architettura, Università di Roma Tre, il 26 aprile dalle 10 alle 13.

In allegato la locandina con il programma dell'iniziativa.

SUSTAINABILITY Lessons learned and insights from Europe

 

Questo il titolo del keynote speech che Elena Battaglini, responsabile dell’unità di ricerca “Economia territoriale”, indirizzerà alla Conferenza Internazionale “Sustainability: An Era of Transformation in Human Habitat”. Organizzata dal Dipartimento di Architettura e Design del CT Group Punjab e promossa dal National Institution’s Innovation Council, la conferenza si terrà online e onsite a Jalandhar, Punjab, India il 22 aprile 2022.

In allegato Pdf la locandina con il link per scaricare il programma della sessione inaugurale.

CONCETTI-CHIAVE E INNOVAZIONI TEORICHE DELLA SOCIOLOGIA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO DEL DOPO COVID-19

È uscito il numero monografico della rivista Sociologia Urbana e Rurale della FrancoAngeli. Il volume è stato curato dalla nostra Elena Battaglini insieme al Professor Alfredo Mela, Emerito di Sociologia dell'Ambiente e del Territorio del Politecnico di Torino.

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