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Lavoro, ancora una frenata. Le donne restano più penalizzate

«Il calo dell'occupazione si riversa in modo prevalente nell'inattività, non c'è travaso verso la stabilità e questo preoccupa. Continuano poi il trend negativo per le donne, le basse qualifiche, la precarietà e l'involontarietà del part-time: in una parola, il lavoro povero, quando invece quantità e qualità del lavoro sono gli elementi fondamentali che devono guidare le scelte e l'utilizzo dei finanziamenti europei».

(virgolettato di Fulvio Fammoni apparso nell'articolo di Valentina Conte pubblicato su La Repubblica il 1 ottobre 2021)

La disoccupazione sostanziale: una proposta per misurare la reale consistenza della disoccupazione in Italia

Il terzo numero del 2021 della Collana Working Paper della Fondazione Di Vittorio, parte dall’anomalia italiana dell’alto tasso di inattività per propone una misura alternativa della disoccupazione.

Lo studio dei ricercatori della FDV Giuliano Ferrucci e Nicolò Giangrande, prende in considerazione quella parte degli inattivi che, per l'immediata disponibilità al lavoro e per le ragioni della mancata ricerca di un impiego, sono assimilabili ai disoccupati in senso stretto.

Questo articolo definisce, quindi, l'area della disoccupazione sostanziale e il relativo indice, molto più elevato del tasso di disoccupazione ufficiale ma in linea col basso tasso di occupazione che caratterizza l'economia italiana nel confronto con le maggiori economie dell’Eurozona.

Commento dei dati Istat, febbraio 2017 - Occupati e disoccupati, a cura di Fulvio Fammoni

In allegato la Nota di Commento del Presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni, ai dati Istat - Occupati e Disoccupati - relativi a febbraio 2017.

 

Commento Dati Istat

Commento ai dati Istat del Presidente della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Fulvio Fammoni.

Il commento dei dati Istat di aprile su occupati e disoccupati è stato generalmente positivo anche riguardo all’aumento della disoccupazione, legandolo al calo dell’inattività e quindi al fatto che si rimetta in gioco una parte di popolazione scoraggiata nella ricerca attiva di lavoro.

Non è pero sempre così: spesso si danno giudizi analogalmente positivi quando la disoccupazione cala, ma è chiaramente visibile un effetto di travaso verso l’inattività. Occorre allora, anche per la dimensione del fenomeno in Italia, utilizzare un metro di giudizio che –per coerenza- sia sempre valido rispetto alla lettura dei dati.

Vediamo alcuni indicatori per capire meglio il fenomeno.

Rassegna stampa 30 novembre 2015

Rassegna online del 30 novembre 2015

Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia – novembre 2015

Il monitoraggio del mercato del lavoro svolto dalla Fondazione Cgil nel primo semestre 2015: Luci e ombre. Dall'inizio della crisi gli occupati sono sempre più anziani, +15% gli over 55. Disoccupazione tra gli under 24 a livelli altissimi

vedi allegato

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I due terzi di inattivi, nelle forze di lavoro potenziali, si dichiarano disoccupati: sono oltre 2 mln

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