Monografie

Panatica e libertà: fermi al primo approdo. 1959: "Lo sciopero mondiale dei marittimi italiani"

Lo sciopero dei marittimi di cinquant’anni fa è ignorato. Anche dagli storici. Eppure è stato un grande sciopero mondiale. L’unico che, partito dall’Italia, ha avuto come palcoscenico l’intero pianeta, i porti dei cinque continenti e tutti i grandi mari, e che ha visto la partecipazione di 118 navi di cui più della metà in porti stranieri, dove quasi ovunque ha incontrato la solidarietà non soltanto delle marinerie locali, ma anche della popolazione.

Storia e Memoria: 
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A partire dall'Apollon. Testimonianze e riflessioni su cultura, cinema e mondo del lavoro a quarant'anni dall'Autunno caldo

Artisti, cineasti, intellettuali furono al fianco dei lavoratori che per tredici mesi, tra il 1968 e il 1969, occuparono a Roma la tipografia Apollon. Fu l’inizio di un nuovo rapporto solidale tra mondo del lavoro e mondo della cultura, cementato anche dalla lotta per sottrarre i mezzi di comunicazione al controllo del potere politico ed economico, per la riforma della Rai, per una nuova politica cinematografica, del teatro e della cultura musicale.

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1968. L'autunno caldo della Pirelli. Il ruolo del sindacato nelle lotte operaie della Bicocca

Dalla firma del rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori della gomma del febbraio 1968 fino alla firma dell’accordo aziendale sul cottimo del dicembre dello stesso anno, nel grande complesso industriale milanese della Pirelli si susseguono mesi di conflittualità operaia che mettono in discussione modi di produzione e organizzazione del lavoro connaturati al sistema di fabbrica del fordismo maturo.

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Bruno Trentin. Tra il Partito d'Azione e il Partito Comunista. Gli anni dell’Università di Padova "1943-1949"

Gli anni dell’università di Padova sono stati molto importanti per Bruno Trentin. A meno di due mesi dal suo rientro dalla Francia, dove fino ad allora aveva vissuto con il padre Silvio e la sua famiglia fuoriusciti a causa del fascismo, il 1° novembre del 1943 Trentin si iscrive alla Facoltà di giurisprudenza, dove si laurea il 16 ottobre 1949.

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Il futuro del sindacato dei diritti

Bruno Trentin aveva una concezione molto innovativa, quasi eretica, della democrazia e dei diritti. Il sindacato dei diritti e del programma sorge da qui. Egli ne fa il centro della sua politica, quando, il 29 novembre 1988, viene eletto segretario generale della CGIL. Negli ultimi anni i diritti culturali e in particolare la formazione permanente in tutto l’arco della vita diverranno l’asse principale della sua ricerca.

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L’unità sindacale. 1968 – 1972

Sulla base di una ricca documentazione – articoli di quotidiani e riviste, questionari, inchieste, atti ufficiali di organizzazioni politiche e sindacali, dispense formative, volantini, carte d’archivio di strutture sindacali, relazioni e note informative di prefetti e questori – il volume ricostruisce le vicende storiche dell’unità sindacale nella stagione in cui, sull’onda del più lungo e intenso ciclo di conflittualità sociale della storia italiana (1968-1973), il disegno politico di dare vita all’organizzazione unitaria dei lavoratori appare ad un passo dal realizzarsi.

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Tutele e diritti dei lavoratori

Nel terzo millennio si rivela sempre più valida la scelta, operata nel gennaio del 1945 da Giuseppe Di Vittorio, dalla segreteria della Cgil e da Aladino Bibolotti, di dar vita ad uno specifico strumento, l’Inca, Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, il Patronato sindacale della Cgil, per assicurare assistenza medico-legale e tecnico-amministrativa qualificata e gratuita al singolo lavoratore - senza discriminazione alcuna di sesso, razza, concezione religiosa - iscritto o no che sia al sindacato, ascoltandone le domande, facilitandone e organizzandone il rapporto con le istituzioni

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Il Piano del Lavoro e il Mezzogiorno

«I lavoratori di fronte ad una azione diretta a promuovere la rinascita economica e civile dell’Italia, e pur trovandosi nelle condizioni che sappiamo, pur essendo essi i più sacrificati della società, sono giunti oggi nel nostro Paese ad un grado di maturità tale, ad un grado di sensibilità così elevata verso gli interessi generali della società nazionale, che questi lavoratori, pur soffrendo, sono disposti ad accollarsi un sacrificio supplementare per portare un proprio contributo al successo del Piano lanciato dalla Cgil...

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Il sindacato di Giuseppe Di Vittorio

Senza memoria non c’è futuro. Cosa successe a Valdagno, nel profondo Veneto, quando la statua del padrone fu gettata nella polvere e la democrazia entrò in fabbrica? Avvenimenti che hanno scavato in profondità, lasciando una eredità importante che si proietterà negli anni settanta. Le testimonianze dei protagonisti di quel movimento, raccolte nel volume, ne rilanciano i valori profondi e costituiscono un’indiretta risposta ai conservatori di tutta Europa che esortano ancor oggi, dopo quarant’anni, a «liquidare l’eredità del sessantotto».

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Giuseppe Garibaldi. Il radicalismo democratico e il mondo del lavoro

La figura di Giuseppe Garibaldi riveste un ruolo particolare nella storia d’Italia. Nel libro si sottolienea la correlazione tra il mito dell’Eroe dei due Mondi e le forme di impegno sociale e politico da esso scaturite, nell’utilizzo che ne fecero i protagonisti del mondo del lavoro, nel campo associativo e rivendicativo così come sul terreno più direttamente politico e partitico.

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