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Prima e dopo la guerra

Il volume di Gloria Chianese  "Prima e dopo la guerra. 1936 - 1946. Il lungo decennio del Mezzogiorno", edito da Ediesse, è realizzato dalla Fondazione Di Vittorio.

Con l’invasione dell’Etiopia il consenso al fascismo raggiunse il suo livello più alto. Seguì, poco dopo, l’intervento di Mussolini nella guerra civile spagnola. Quindi, già prima del 10 giugno 1940, le popolazioni meridionali ebbero modo di misurarsi «dall’interno» con la tragedia della guerra, anche in seguito agli arruolamenti ingannevoli del regime. Era iniziato il «lungo decennio» del Mezzogiorno. Una memoria conservata, in particolare, nelle vicende umane dei soldati inviati in Africa, in Spagna, in Francia, nei Balcani, in Russia e dei civili sottoposti, in patria, alla minaccia quotidiana dei bombardamenti.

Mondi femminili. 100 anni di donne nel sindacato

Il mondo delle donne attraversa e s’incrocia con la realtà del sindacato, ma si tratta di una presenza per molti aspetti sommersa, sia sul piano dell’identità collettiva che nel fitto intreccio dei percorsi individuali. Le donne hanno contribuito in maniera forte, anche se non sempre visibile, a sancire diritti e cittadinanza per tutti i lavoratori, uomini e donne. C’è poi una tradizione di lotte che rimanda alla specifica condizione femminile sul lavoro e allo sviluppo del welfare state. Ma, soprattutto, emerge il nodo problematico dell’autonomia del mondo femminile nel sindacato, che ha, tradizionalmente una configurazione fortemente maschile. Indagare tale aspetto vuol dire analizzare se e come la cultura delle donne sia riuscita a ridisegnare strategie, obiettivi e pratiche politiche del sindacato.

Fascismo e lavoro a Napoli

Il dissenso nei confronti del fascismo fu un fenomeno ampio che coinvolse in profondità il mondo del lavoro. Il disagio dei ceti popolari si espresse attraverso molteplici forme di insofferenza, comportamenti di ribellione, talora dissenso aperto, favorendo, per ristrette minoranze. la scelta dell'antifascismo clandestino. Il continuum disagio-dissenso rimase per il regime un nodo irrisolto, malgrado l'avvio delle politiche sociali. Il sindacato corporativo costituì uno strumento importante della strategia fascista di legittimazione tra i lavoratori dopo che ebbe sistematicamente distrutto l'intera rete dell'associazionismo libero. I caso di Napoli, città di consolidate tradizioni industriali, è emblematico.

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