“Commento dati ISTAT Occupati e disoccupati Febbraio 2019”
I dati Istat di Febbraio 2019 su Occupati e disoccupati segnalano gli effetti negativi del rallentamento dell’economia verso il lavoro.
A febbraio 2019 calano gli occupati (-14 mila unità) e aumentano i disoccupati (+34 mila).
L’aumento della disoccupazione è superiore, in questo mese, al calo degli inattivi (-14 mila) e va quindi oltre il semplice effetto di vaso comunicante fra le due realtà. Ma soprattutto, il tasso di disoccupazione, dopo il 10,5% di gennaio, risale al 10,7% , mettendo una seria ipoteca negativa al poter scendere finalmente nel 2019 sotto la soglia del 10%. Non si tratta di decimali (che pur significano migliaia di persone), ma di una tendenza negativa.
Basti non solo ricordare che siamo ancora di quasi 5 punti superiori al dato della disoccupazione nel periodo pre-crisi, ma che si tratta di una controtendenza rispetto all’andamento europeo, non solo più basso del nostro (8,5% area euro) e soprattutto in calo rispetto ai periodi precedenti.
Per quanto riguarda l’occupazione, la diminuzione è importante fra i lavoratori dipendenti (-44 mila di cui -33 mila permanenti), mentre risultano in aumento gli indipendenti (+ 30 mila); verificheremo nelle prossime rilevazioni se si tratta in questo caso di una tendenza relativa alla nuova flat-tax per le partite Iva.
Ma è anche la qualità di questi dati che deve destare preoccupazione.
Nell’ultimo trimestre, è evidente la stasi del mercato del lavoro italiano, così come le dinamiche di rallentamento su base annua: ancora positive ma composte da +107 mila lavoratori a termine (ormai stabilmente sopra la soglia dei 3 milioni in totale) e -65 mila lavoratori permanenti.
Per quanto riguarda l’età dell’occupazione italiana, l’aumento totale di 113 mila unità su base annua è fatto da +316 mila ultracinquantenni e da un calo o una stasi in tutte le altre fasce di età.
Anche in questo caso verificheremo, nelle prossime rilevazioni, se e come l’andata a regime della cosiddetta “quota 100” avrà effetti sull’occupazione sopra i 50 anni e nelle altre fasce di età.
Si può naturalmente scegliere come e quali di questi numeri commentare, ovviamente con giudizi diversi sulla base dei dati scelti, ma la realtà delinea una tendenza non positiva in generale e richiama ad interventi urgenti per il rilancio dell’economia e dell’occupazione italiana.
Fulvio Fammoni