PRESENTAZIONE LIBRO CON LA TESTA E CON LE MANI. QUANDO LA CLASSE SI FA RACCONTO
Per presentare il libro e discuterne il valore sociale e culturale, mercoledì 16 luglio, alle ore 18, presso la Villetta Social Lab, in via degli Armatori 3, si terrà un’iniziativa promossa dalla Cgil di Roma e Lazio, dall’Iress Lazio e dalla Fondazione Di Vittorio, in collaborazione con la Villetta Social Lab.
Interverranno Giulio Calella, presidente Edizioni Alegre, Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Eugenio Ghignoni, presidente Iress Lazio, Filippo La Porta, critico letterario e Angela Scarparo, scrittrice.
E' possibile Acquistare il libro sul sito di Alegre.
Sedici racconti inediti, sedici voci che parlano dal cuore del mondo del lavoro. Edita da Alegre, è arrivata in libreria “Con la testa e con le mani. Quando la classe si fa racconto”, l’antologia nata dalla prima edizione del Premio Letterario Giuseppe Di Vittorio, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, coordina Anna Chiara Manzo Fondazione Di Vittorio.
Dalla seconda e terza di copertina:
A chi raccontiamo le nostre storie? C’è chi le racconta alla psicologa, chi al prete, chi agli amici. Ma sul posto di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici raccontano i propri problemi, difficoltà e guai, ai delegati e alle delgate sindacali. Sono loro a sapere che in un certo reparto qualcuno subisce mobbing, che in un altro si mette in pericolo la sicurezza di chi lavora, che un nuovo capetto è arrogante, che un demansionamento è nell’aria. Tra i compiti dei delegati c’è infatti la responsabilità di mettersi in ascolto, di ascoltare le storie operaie, le storie di chi lavora. I racconti di questa antologia sono stati selezionati da un gruppo di delegati sindacali, invitati dalla Fondazione Di Vittorio, insieme alla Cgil di Roma e Lazio e all’Iress Lazio, a costituire una giuria – per una volta davvero “popolare” – per il premio letterario dedicato proprio al fondatore del più grande sindacato italiano, Giuseppe Di Vittorio.
Che un sindacato si occupi anche di letteratura non deve stupire. In Svezia, paese socialdemocratico con una forte tradizione di letteratura working class, c’è un intero filone di scrittori e scrittrici che sono emersi da riviste e pubblicazioni sindacali. E in quel paese il sindacato ha saputo usare la letteratura anche come strumento di mobilitazione. La convinzione è che raccontarsi in prima persona dia nuova visibilità al mondo del lavoro e aumenti la consapevolezza e il protagonismo sociale dei lavoratori e delle lavoratrici. Perché raccontare alimenta le lotte e le lotte alimentano i racconti.
41.8619628, 12.4876256
