Commento a Istat Occupati e Disoccupati Dicembre 2022
Anche nel mese di dicembre il mercato del lavoro italiano è sostanzialmente stazionario: nello scorso mese gli occupati sono cresciuti di +37mila unità mentre a novembre erano calati di -25mila.
Il 2022 continua dunque a vederci, con poco più del 60%, nella fascia più bassa del tasso di occupazione europeo; circa 10 punti in meno della media della UE a 27.
Anche i numeri complessivi sono statici. Gli occupati sono 23 milioni 215mila, leggermente meno di giugno 2019 e poco più di aprile 2008 (14 anni fa).
Rimangono soprattutto le negative differenze che caratterizzano la qualità dell’occupazione italiana: i dipendenti a termine sono stabilmente sopra i 3 milioni di unità, circa 700mila in più del 2008, con un’occupazione complessiva sostanzialmente simile a quella attuale. L’aumento su base annua dell’occupazione è per circa il 90% di over 50, mentre continua a calare la fascia di età 35-49 anni e il tasso di occupazione delle donne resta ancorato attorno al 50% (51,3%), anche questo fra i più bassi d’Europa.
Il PIL del IV° trimestre 2022 cala leggermente (-0,1% rispetto al trimestre precedente), ma resta positivo nei confronti del 2021 con un +3,9%. Questo vuol dire non solo che l’aumento del PIL del 2022 si scarica troppo poco sulla quantità di occupazione ma –soprattutto- che è su un abbassamento delle condizioni del lavoro, che già paga la percentuale più alta dell’aumento inflattivo, che si basa in modo inaccettabile una quota importante di questa crescita.