Un territorio e la grande storia del ‘900
Lavoro e conflitto sociale sono stati i terreni su cui, a partire dalla propria condizione, le lavoratrici e i lavoratori hanno costruito percorsi di affermazione di diritti e poteri degli uomini e delle donne all’interno del lavoro e fuori di esso, e hanno messo in campo un punto di vista autonomo sulla società fondato sulla solidarietà e l’uguaglianza. Questo è stato, a fronte della crisi del liberalismo ottocentesco, il passaggio decisivo, su cui si è venuto storicamente misurando il tema della democrazia di massa e dei diritti in una società di diseguali. La nascita, l’affermazione e il ruolo del sindacato costituiscono parte fondamentale di questo percorso storico. Il territorio di Reggio Emilia, attraverso i suoi lavoratori e lavoratrici, mediante l’azione del movimento sindacale, ha preso parte a questa storia con particolare rilievo e continuità (dalle origini alle lotte del primo dopoguerra, dalla Resistenza al secondo dopoguerra, dal 7 luglio 1960 alla fase di lotte tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70). Rivisitarne gli svolgimenti con particolare attenzione al lavoro, alle lotte sociali e al ruolo del sindacato vuole essere un contributo ad una rilettura storica più generale, che sappia favorire la riflessione sul presente e sul futuro. Sono oggi infatti in atto processi e orientamenti che, nel tentare di ridurre il lavoro a pura merce e nel negargli quindi valore autonomo quale base di un’identità collettiva e solidale, mettono in discussione il fondamento decisivo degli stessi processi democratici.
Contributi di: Baldissara, Bergamaschi, Canovi, De Bernardi, Pepe.
Ediesse