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54° DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA: L’OBBLIGO DI RICORDARE

Il 12 dicembre del 1969 un ordigno di elevata potenza esplose nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano. La bomba causò 17 morti e circa 90 feriti.

L’iter giudiziario inizia nel 1972, l’ultima sentenza, del 2005, chiude definitivamente la vicenda giudiziaria.

La strage è sì riconosciuta come attribuibile all’organizzazione eversiva di estrema destra Ordine Nuovo, ma gli imputati saranno tutti assolti.

Piazza Fontana. Ora e sempre in difesa della democrazia

Dopo la strage di Piazza Fontana, in occasione dei funerali delle vittime, CGIL, CISL e UIL di Milano decisero di proclamare lo sciopero generale. Una decisione che incise profondamente su quella giornata, con le forze del lavoro schierate a difesa della democrazia e contro l’eversione. Operai e impiegati si posero infatti alla testa della mobilitazione popolare non solo per testimoniare ai familiari delle vittime il profondo cordoglio di tutta la città, ma per garantire al paese presidio e difesa delle sue istituzioni democratiche, per isolare gli assassini e i loro mandanti.

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