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Lavoro autonomo qualificato. Definizione, ambito professionale, vincoli e soddisfazione

Questo studio si colloca all’interno di un percorso di ricerca di lungo periodo promosso dalla Fondazione Di Vittorio sul lavoro autonomo (Di Nunzio e Toscano, 2016 e 2024) anche per corrispondere al bisogno del sindacato di conoscere e interpretare quella parte del mondo del lavoro ancora non direttamente coinvolta nelle sue attività di sostegno e tutela. L’analisi è impostata sui microdati della Rilevazione delle Forze di Lavoro (RFL) dell’Istat con l’obiettivo di definire, individuare e descrivere le professioni qualificate dei lavoratori autonomi collocandole all’interno dei contesti (o ambiti) dove queste trovano applicazione: si tratta di un lavoro sperimentale destinato a continue revisioni, per la nascita incalzante di nuove professioni, la sostituzione di quelle più esposte ai processi di automazione, per i cambiamenti che periodicamente vengono introdotti nella nomenclatura al fine di aggiornare il quadro di riferimento. Nel primo paragrafo si introduce la cornice statistica e si definisce il lavoro autonomo qualificato; nel secondo paragrafo si presentano gli ambiti professionali e il profilo dei lavoratori autonomi qualificati; nel terzo si rappresentano le condizioni di lavoro (tempo di lavoro e dipendenza economica), nonché la soddisfazione e le prospettive di breve periodo; nel quarto si accenna alle differenze di genere nel profilo dei lavoratori, nelle condizioni di lavoro e nella soddisfazione personale; nel quinto si descrivono i cambiamenti intervenuti nella composizione del lavoro autonomo qualificato tra il 2014 e il 2022; nel sesto si apre una finestra sul lavoro in collaborazione qualificato e nel settimo, infine, si fa una breve sintesi dei contenuti e si abbozzano le conclusioni.

2024
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