Lavoro, on-line il sito del Progetto Agree: pratiche ed esperienze Ue contro lo sfruttamento agricolo
Lavoro, on-line il sito del Progetto Agree: pratiche ed esperienze Ue contro lo sfruttamento agricolo
Il tema dello sfruttamento dei lavoratori agricoli in Italia e in Europa è al centro del progetto europeo AGREE (Agricoltural job rights to end foreign workers exploitation), che avvia una campagna di informazione sul tema attraverso il sito da oggi online. Il sito punta a diventare assieme ai suoi canali social, disponibili su Facebook e Twitter (@Agreeproject), uno dei principali punti di informazione europei sullo sfruttamento dei lavoratori agricoli, con notizie e dati provenienti da tutta Europa e in particolare da Italia, Spagna e Romania. Paesi in cui si sviluppa la totalità delle azioni di formazione e networking del progetto.
All'interno del sito sono inoltre disponibili ricerche e statistiche sia prodotte nel corso delle attività progettuali che da altri centri studi e di ricerca europei attivi sul tema.
L'Associazione Bruno Trentin è capofila del progetto co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Prevenzione e lotta contro il crimine. Tra gli altri partners del progetto figurano la Fondazione ricerche dell'Anci Cittalia, la Confederacion Sindical de Commission Obreras della Catalogna, la Fundaciò Cipriano Garcia, il sindacato rumeno del CSRL Fratia e la Fondazione CPE – Fundacia Centrul parteneriat pentru egalitate.
La promozione di buone pratiche europee per il contrasto di ogni forma di lavoro forzato è al centro del progetto, che attraverso un'azione di networking locale punta a favorire la formazione e il dialogo tra operatori del settore, attori locali e cittadinanza per diffondere la coscienza dei problemi legati allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Per l'Italia AGREE sta concentrando la sua azione a Latina, con una serie di incontri con amministratori locali, operatori del settore e lavoratori al fine di rafforzare la consapevolezza di un'azione comune e creare una nuova cultura del lavoro e dei diritti.