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Il lavoro migrante nelle costruzioni. Sottopagato, precario e sfruttato.

La fotografia che emerge dal 9° Rapporto sulle condizioni dei lavoratori stranieri occupati nel settore delle costruzioni, che è  stata presentata ieri dalla Fillea e dalla Fondazione Di Vittorio, al Centro congressi Frentani di Roma, inquadra giovani, sottopagati, precari e sfruttati.

Nel comparto dell’edilizia: il 17% dell’intera forza lavoro del settore, con picchi che in alcune realtà superano il 50% sono lavoratori stranieri. In tutto, circa 250 mila lavoratori che, diventano 2,3 milioni, se consideriamo tutti gli immigrati presenti anche in altri settori lavorativi, che producono il 9% della ricchezza italiana, 123 miliardi di Pil. La Fillea stima che, solo nel settore delle costruzioni il contributo al Pil dei lavoratori stranieri sia di circa 20 mld.

Sono questi solo alcuni dati illustrati da Emanuele Galossi (FDV) durante i lavori dell’undicesima assemblea nazionale dei lavoratori stranieri della categoria delle costruzioni Cgil.

All’assemblea sono intervenuti: Walter Schiavella, segretario generale della Fillea nazionale, Khalid Chaouki Deputato Pd, Commissione Esteri e Comitato Diritti Umani, Fausto Durante, Coordinatore Politiche Europee e Internazionali Cgil, Claudio Piccinini, Responsabile Immigrazione INCA Cgil e Vera Lamonica, componente della segreteria nazionale della confederazione, che ha concluso i lavori.

In allegato l’articolo di Barbara Cannata per Rassegna.it

http://www.rassegna.it/articoli/2015/09/10/124775/lavoro-migrante-risorsa-per-il-paese-e-per-il-sindacato)