Addio a Francesco Maria Biscione

Ci ha lasciati, all’età di 69 anni, Francesco Maria Biscione, studioso di Storia contemporanea a lungo impegnato nelle attività dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Nato a Parma, ma cresciuto e formatosi a Tivoli, Biscione si è affermato nel corso della sua carriera come uno tra i maggiori esperti dei fenomeni stragisti e terroristici che hanno contraddistinto in Italia gli anni Settanta.

Questo suo filone di ricerca si tradurrà dapprima, nel 1993, nella curatela del Memoriale di Aldo Moro rinvenuto in via Monte Nevoso a Milano; in seguito, in un’opera (Il delitto Moro. Strategie di un assassinio politico, 1998) dedicata alla ricostruzione della vicenda del suo sequestro e della successiva prigionia; infine, ne Il Sommerso della Repubblica. La democrazia italiana e la crisi dell’antifascismo (2003), saggio volto a tracciare un bilancio di quella stagione e degli effetti dell’omicidio del presidente della Dc sullo stato di salute della Repubblica Italiana. Conoscenze e competenze che condurranno la Commissione d’inchiesta sulle stragi presieduta da Giovanni Pellegrino a volerlo come consulente nello svolgimento dei propri lavori.

Un interesse e una curiosità, quella per l’eversione e le trame oscure che hanno ostacolato e minato la vita democratica del Paese, che lo portano a completare, proprio due anni fa, lo studio pubblicato col titolo Dal golpe alla P2: ascesa e declino dell’eversione militare. Ma Biscione è stato anche un militante comunista, da giovanissimo nelle fila degli eretici del Manifesto, e in seguito tra i ranghi del Partito comunista italiano. Non a caso, allo studio della cultura comunista Francesco Biscione si è dedicato approfondendo figure come quella di Antonio Gramsci (ricordiamo la sua curatela di scritti gramsciani dal titolo Disgregazione sociale e rivoluzione. Scritti sul Mezzogiorno, 1996) e Palmiro Togliatti (curata da lui l’edizione Einaudi del Corso sugli avversari. Le lezioni sul fascismo, 2010) 

La Fondazione Di Vittorio, che ha avuto la fortuna di incrociare Francesco e di collaborare con lui in occasione di iniziative intorno allo stragismo e alla risposta democratica del sindacato e della Cgil, lo ricorda come uno studioso raffinato e scrupoloso, sempre generoso e disponibile con compagni e colleghi.

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