Reggio Emilia

ARCHIVIO STORICO e BIBLIOTECA CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE DELLA CGIL REGGIO EMILIA

 

 

In queste giornate, data l’impossibilità di recarci in Archivio o presso il Polo archivistico a causa dell’emergenza Covid 19, abbiamo scelto di concentrarci principalmente sulla nostra imponente raccolta di manifesti. Nel corso del 2018 è stato svolto uno specifico progetto di digitalizzazione della nostra collezione di locandine, manifesti e volantoni commissionati prevalentemente dalla Camera del Lavoro di Reggio Emilia o dalle organizzazioni ad essa affiliate. Questa raccolta ammonta, ad oggi, a più di 3.000 pezzi. I manifesti murari riferiti al Primo maggio, prodotti dalla Camera del Lavoro a partire dall’inizio degli anni Sessanta, riproducevano tanto il programma delle celebrazioni per la festa dei lavoratori in città e provincia quanto slogan e parole d’ordine. Questi ultimi, in particolare, erano sia affissi sul territorio che esposti proprio in occasione delle manifestazioni. Si tratta ancora di manifesti che riportano la sola firma della Camera del Lavoro. Scorrendo la raccolta si possono trovare le parole d’ordine internazionaliste della prima metà degli anni Sessanta come “pace e disarmo”, “fine alla sporca guerra al Vietnam” o “solidarietà coi popoli che lottano per l’emancipazione, per l’indipendenza, contro il colonialismo”; quelle rivendicative della seconda metà degli anni Sessanta come “salvaguardare la salute dei lavoratori, ritmi e orari di lavoro più umani”, “40 ore di lavoro in 5 giorni, diritto di assemblea in fabbrica” o “ w l’unità sindacale, più potere contrattuale ai sindacati”. Nel corso degli anni Settanta i manifesti con gli slogan tendono a scomparire – anche a causa dell’emergere di nuove forme di comunicazione e di lotta – e rimangono quelli contenenti il programma delle celebrazioni, che diventano definitivamente unitarie. Scorrendo questa tipologia di materiali si può notare come nel corso degli anni Sessanta prevalga ancora l’elemento del Primo maggio come festa di popolo. Oltre alla manifestazione e al comizio del Segretario generale della Camera del Lavoro – in quegli anni Walter Sacchetti e Franco Iori - i programmi ufficiali si dipanano su più giornate e prevedono: gare di bocce, partite di calcio, spettacoli per bambini e distribuzione di doni, momenti musicali in piazza e in teatro, spettacolo pirotecnico offerto dall’Amministrazione comunale ai lavoratori. A partire dagli anni Settanta e nel corso degli anni Ottanta una nuova centralità l’assume invece il comizio conclusivo, che vede la partecipazione di dirigenti nazionali e che rimanda immediatamente allo sviluppo delle lotte del periodo. In quegli anni prenderanno la parola dal palco delle celebrazioni: Elio Giovannini, Rinaldo Scheda, Giorgio Benvenuto, Sergio Garavini, Fausto Vigevani. È nel corso degli anni Novanta che, oltre alla manifestazione e al comizio conclusivo, prende sempre più la scena – anche in relazione alla crescita del “concertone” romano – la presenza di artisti e musicisti che chiudono le celebrazioni con lo spettacolo serale. In quegli anni si esibiscono artisti come Ligabue, Pierangelo Bertoli, i Nomadi, Enzo Jannacci, Luca Barbarossa e tanti altri. Nel 1998, alla presenza dei tre Segretari generali Cofferati, D’Antoni e Larizza, Reggio Emilia ospita la manifestazione nazionale del Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil. I materiali qui riprodotti sono solo una piccola parte di quanto l’Archivio storico della Camera del Lavoro di Reggio Emilia conserva sul Primo maggio, la festa dei lavoratori. I materiali documentali, fotografici e iconografici spaziano dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, ma si segnalano anche materiali antecedenti al secondo conflitto mondiale. La parte documentale è conservata presso l’Archivio storico depositato presso il Polo archivistico comunale-Istoreco, la raccolta fotografica in apposito fondo presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi e la raccolta dei manifesti presso la sede di Via Roma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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